Con il termine “Sindrome metabolica” non si fa riferimento ad una singola patologia, ma ad un insieme di fattori di rischio che contribuiscono ad aumentare la possibilità di sviluppare patologie cardiovascolari e diabete.

Al giorno d’oggi, infatti, non è più indicato parlare esclusivamente di ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, ipertensione arteriosa, resistenza insulinica e elevata presenza di grasso viscerale, in quanto spesso una o più di queste condizioni possono coesistere nello stesso paziente e il rischio di sviluppare la sindrome metabolica aumenta con l’avanzare dell’età.

L’integratore nasce per attuare una prevenzione cardiovascolare efficace e per garantire al paziente una migliore qualità della vita, mentre l’alimento ai fini medici speciali consente anche di intervenire sulla dieta e apportare il quantitativo necessario di nutrienti formulato appositamente per soddisfare determinate esigenze cliniche.

La scelta dei componenti sulla base della loro naturalezza è strategica al fine di consentire l’associazione del nutraceutico con le comuni terapie farmacologiche, permettendone una riduzione del dosaggio e conseguente riduzione degli effetti collaterali.